G

La luce era accecante. Un profumo avvolgente di pane e dolci lo travolse letteralmente. Le risate di alcuni bambini catturarono la sua attenzione.

Si stropicciò gli occhi per qualche secondo. Era come se si fosse appena svegliato da un lungo sonno. Si stiracchiò un po’ e poi si rese conto di essere nel bel mezzo di una piazza. Al centro c’era una meravigliosa fontana da cui sgorgava acqua limpida e fresca.

Lenticchia decise di berne un pochino. Aveva sete e cominciava ad avere anche un tantino fame.

Non riusciva a ricordare bene quanto tempo fosse passato dalla cena nella tana del piccolo scoiattolo, sino a quel momento. Aveva come l’impressione di stare a vivere una lunga, intensa e infinita giornata, in cui le ore non contano, non hanno importanza, perché forse non scorrono neanche come scorrono normalmente e allora fà niente, qualunque ora fosse stata, Lenticchia ora aveva decisamente fame.

Voltò lo sguardo sulla destra e vide una piccola bottega, da dove molto probabilmente proveniva quel gradevole profumo che lo aveva colpito poco prima.

Decise di entrare.

Dietro al bancone c’era una signora di mezza età, che con fare gentile e amorevole si rivolse a Lenticchia:

“Ciao, mi chiamo Celeste, come posso esserti utile? Vuoi del pane, della focaccia bianca appena sfornata…? Ah guarda, abbiamo anche degli ottimi biscottini ricoperti di zucchero a velo.”

Imbarazzato, Lenticchia accennò un sorriso, ringraziò la signora e fece per uscire, quando questa lo fermò.

“Ehi ragazzo, dove vai? Cos’è non ti piacciono i miei dolci? Il mio pane?”

“No, Signora, ogni cosa che vedo qua dentro ha un’aria davvero invitante. La verità è che non ho con me dei soldi e quindi non posso comprare nulla.”

La dolce Celeste scoppiò in una grossa e rumorosa risata. Uscì da dietro al bancone e andò incontro a Lenticchia senza esitazione. Lo abbracciò e gli diede un enorme bacio sulla fronte, proprio come faceva sempre la sua nonna.

“Non importa se non hai soldi, puoi prendere ciò che vuoi. Mi ripagherai aiutandomi un po’ qui in bottega, sempre che tu ne abbia voglia…”

Lenticchia, che era davvero affamato, accettò senza pensarci su due volte.

Divorò in poco tempo, un bel pezzo di focaccia morbida, qualche fetta di pane e una valanga di biscottini ricoperti di zucchero. Sul finire di quel delizioso pasto, cominciò a pensare che forse era stato un azzardo accettare quell’offerta: lui non sapeva niente di pane, farine, dolci e chi più ne ha più ne metta.

Decise così di parlare chiaro alla signora Celeste e senza indugio, prese coraggio e le disse: “Signora, mi scusi. Io ho accettato la sua offerta solo perché ero molto, molto affamato, ma in verità non so fare il pane, né i biscotti…io li mangio solo!”

Celeste , scoppiò nuovamente in una rumorosa risata…sembrava che le venisse così bene, almeno tanto quanto i suoi buonissimi biscotti!

Dicevamo.

Celeste scoppiò in una rumorosa risata e nuovamente abbracciò e baciò Lenticchia sulla fronte.

“Vedi caro ragazzo, immagino che tu ti diverta a giocare con i tuoi amici di tanto in tanto, inventando storie e personaggi…”

“Sì, Signora Celeste. A me ad esempio piace tantissimo giocare a fare il pompiere. Mi diverto da matti a usare l’innaffiatoio di mia madre, e così fingo di spegnere incendi qua e là per il giardino di casa.”

“Ecco” disse la signora “allora non avrai nessuna difficoltà a giocare a fare il panettiere. C’avevi mai pensato? Io ti insegnerò qualche trucchetto, ti darò tutte le raccomandazioni per non farti male e il gioco è fatto!”

G: Gioco. Invento storie e personaggi, tu resta qui, nei paraggi. La fantasia posso usare, per esser ciò che mi pare.

H

Lenticchia non c’aveva mai pensato.

Effettivamente quando giocava a fare il pompiere, lui si sentiva davvero un pompiere, con la missione di spegnere gli incendi e salvare il mondo. In quei momenti lui non era più Lenticchia, il piccolo Lenticchia, figlio di… fratello di … amico di…. No! Lui era un vero e proprio pompiere!

Gli venne da ridere ed esplose in una grossa risata, esattamente come la sua nuova amica, davvero contagiosa in quanto ad allegria e buon umore!

H: Heh!Heh! Una bella risata mi esce dal cuore, tu fai come me e non avere timore.