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Questa è la storia di Lenticchia, un bambino di quattro o cinque o sei anni, beh, di preciso non me lo ricordo, ma fa lo stesso.

Comunque, dicevo, questa è la storia di Lenticchia, un simpatico e dolce bambino che vive in un paesino non tanto lontano da casa tua.

Lenticchia è un ragazzino davvero molto curioso. E’ talmente curioso che ogni giorno se ne va da solo per il bosco, in cerca di nuove piantine dalle forme e dimensioni mai visti prima, o di fiori profumati e colorati da cogliere in un bel mazzetto, per la sua mamma. E mentre esplora un po’ qua e un po’ là, capita spesso che incontri qualche grazioso esserino, con cui poter giocare.

L’altro giorno, per fare un esempio, ha scovato dietro ad un cespuglio un piccolissimo scoiattolo dalla coda lunga lunga e arricciata in punta, mentre era tutto intento  a raccogliere noccioline da portare ai suoi fratellini.

E così Lenticchia, letteralmente catturato dall’andirivieni di quello scoiattolo, che correva veloce veloce come una saetta dal cespuglio sin sull’albero, decise di arrampicarsi per dare una sbirciatina più da vicino alla tana di quella simpatica famigliola.

I piccoli scoiattolini erano uno accanto all’altro, stretti in un morbido e caloroso abbraccio, in attesa che il più grande del gruppo portasse loro qualcosa di gustoso da sgranocchiare.

Mentre Lenticchia si trovava ben bene appollaiato all’estremità opposta del ramo di quell’albero,  d’improvviso lo scoiattolo dalla coda lunga lunga e arricciata in punta, gli bussò con una zampetta sulla spalla destra.

Al sentir quel colpo, Lenticchia si impaurì. “Ma cos’è?”, esclamò. Non lo aveva proprio visto avvicinarsi…

Il piccolo scoiattolo fece così un balzo indietro e disse “Scusa, non volevo spaventarti. Ti ho visto qui e mi chiedevo chi fossi, cosa stessi facendo…

Lenticchia tirò un sospiro di sollievo. Lo spavento era passato, perché ora sapeva chi era stato a dargli quel colpettino sulla spalla. Così raccontò al suo nuovo amico che si era molto divertito nel guardarlo correre in fretta e furia da una parte all’altra del bosco, per raccogliere tutte quelle noccioline, e che proprio non capiva come un esserino con delle zampette così corte, potesse riuscire ad essere più veloce della luce… E certamente, più veloce di molti ragazzini della sua età, che giocavano a rincorrersi fuori dalla scuola per pomeriggi interi, salvo poi ritrovarsi sfiniti, sdraiati sul prato, col fiato corto corto.

Così i due cominciarono a fare uno la conoscenza dell’altro. Lenticchia prese a raccontare della sua famiglia e a descrivere, fin nei minimi particolari, tutti i viaggi che con loro aveva fatto. Raccontò dei luoghi lontani lontani che aveva visitato e si ricordò anche di qualche strana storia che aveva udito e che subito condivise col suo nuovo amichetto.

Dal canto suo, il piccolo scoiattolo dalla coda lunga lunga e arricciata in punta, mostrò a Lenticchia i posti più belli del bosco. Andarono insieme al fiume, dove ad attenderli c’erano tutti i suoi amici. Così Lenticchia fece la conoscenza di altri simpatici scoiattolini, tutti abbastanza simili fra loro, e che esattamente come il suo nuovo amico, correvano veloci veloci, indaffarati a fare poi non si sa bene cosa… l’importante sembrava proprio correre e basta!

Il sole lentamente cominciò a scendere, scomparendo un pezzettino alla volta oltre la linea dell’orizzonte.

Il piccolo scoiattolo dalla coda arricciata in punta, non aveva proprio voglia che Lenticchia andasse via per tornare a casa, e così lo invitò nella sua tana.

C’era però un problema davvero serio da risolvere: Lenticchia era troppo grande per poter entrare nella tana degli scoiattoli!

E fu così, che fra un’idea scartata e l’altra pure, al piccolo scoiattolo venne in mente che sua nonna avrebbe senza dubbio potuto aiutarli.

I due amici corsero senza perdere tempo dalla vecchietta e le chiesero se esisteva un modo per poter trasformare Lenticchia in uno scoiattolo o quanto meno, rimpicciolirlo un pochino.

Nonna scoiattolo, con molta attenzione, prese ad osservare dapprima la porta d’ingresso della tana, effettivamente troppo piccola per Lenticchia e poi diede un’occhiata rapida anche a quel ragazzino, decisamente troppo grande per poter passare dalla porta d’ingresso.

Trovare una soluzione era davvero arduo, ma nonna scoiattolo aveva sempre un rimedio per tutto… dal mal di denti, all’automobile che non partiva… eh no, scusate, quella è un’altra storia. Bene, dicevo, nonna scoiattolo aveva sempre una soluzione ad ogni problema.

Così corse in casa, tirò fuori dal cassetto del mobile del soggiorno una bacchetta, che aveva tutta l’aria di essere magica, e pronunciò una sola, lunghissima parola: ABRACADABRA.

A: Abracadabra.

Abracadabra è una formula magica. Racchiude un segreto dimenticato. Chiudi gli occhi, ripetila piano, ascolta il tuo cuore e vai lontano.

In una frazione di secondo Lenticchia divenne piccolo piccolo, talmente piccolo da poter finalmente entrare nella tana dei suoi nuovi amici scoiattoli. E fu così, che ebbe inizio quel meraviglioso viaggio, alla scoperta di luoghi incantati mai visti prima…o forse solo dimenticati.