Guardo la mia insegnante di fitness, che chiaramente ho scelto accuratamente su YouTube, e che è una super bomba sexy americana, con i glutei perfetti, senza un filo di cellulite e tette che non si muovono manco se comincia a saltare da qua a Marte e penso: la pandemia qualcosa di buono l’ha portata, ora mi alleno con un’istruttrice con la quale non devo per forza instaurare un finto rapporto fatto di sorrisini e battute (lo so sono un orso in questo), ma soprattutto se arrivo tardi a lezione non mi cazzia, anzi, rispetta i miei orari e comincia l’allenamento quando va a me!

Metto in pausa il video, prima che cominci, e la osservo bene. Ha delle sopracciglia perfette, ben definite, pettinate e senza peli superflui, di quelli odiosi che quando ti metti davanti allo specchio, pronta con le pinzette per catturarli, non li vedi, mentre come ti guardi allo specchietto retrovisore della macchina, mentre sei in mezzo al traffico, con la luce naturale del sole, ti accorgi di somigliare ad un primate e …cacchio, non puoi accostare per strappartele via.

Ma andiamo avanti, oltre alle sopracciglia perfette, ha pure delle ciglia da capogiro: ogni ciglio diviso al millimetro l’uno dall’altro, allungato e curvato come se Barbie fosse entrata in scena. Per non parlare delle labbra! Ragazzi che labbra! Il contorno ben delineato da un colore rosato naturale e poi spiegatemi come fa, ma pure alla fine di una sessione di allenamento di cinquanta minuti, non ha una virgola fuori posto, mentre io arranco senza più fiato, coi capelli tutti arruffati che manco mia madre mi riconoscerebbe.

Ok, è chiaro che i video possono essere registrati e poi tagliati e montati ad hoc, per essere pubblicati, e ci sto pure all’idea che oltre ad allenarmi, mi sta “vendendo” la sua faccia, il suo fisico, per invogliarmi a fare di più, a raggiungere un obiettivo, anche se un obiettivo non me lo sono mai posto davanti, però a me tutta quella perfezione un pò fa paura.

Non sono all’antica, lo dico subito, prima che qualcuno lo pensi, perché qua a tirare le conclusioni in tre secondi pare ci stiamo specializzando un pò tutti. Dicevo, tutta questa bellezza stereotipata mi spaventa un tantino.

Mi gira in testa da diverso tempo l’idea di rifarmi le tette, soprattutto da quando ho avuto un figlio e quella che un tempo era una discreta terza che stava su, mo è diventata una terza triste e sconsolata che ritrova una finta felicità solo quando la incastro in un super reggiseno push up di quelli che ti fanno apparire anche con una taglia in più.

Insomma, il tarlo in testa c’è e ho fatto anche una visita dal chirurgo, giusto per capire cosa significa rifarsi le tette in termini di intervento chirurgico e di attentato al mio conto in banca e ho lasciato tutto in stand by principalmente per l’investimento economico. Alla luce di questo ostacolo, ho avuto tempo per riflettere e mi sono chiesta se fosse giusto per me rifarmi il seno, voglio dire, se la natura, dopo una gravidanza, mi ha dato due tette che non stanno più su, significherà qualcosa?! E c’ho pensato, mi sono osservata con e senza reggiseno. Ho trascorso ore e ore davanti allo specchio facendo finta di avere un altro seno, immaginando come sarei stata con due belle bombette nuove, ma qualcosa ancora non mi convince, mi sembra di dire alla mano divina che mi vuole così “ehi, hai sbagliato, non ci capisci una mazza di bellezza”… e chissà cos’è poi la bellezza.

Ma andiamo avanti, se alla chirurgia ho detto “aspetta un attimo”, mi sono sottoposta a piccoli ritocchini o abbellimenti del volto tipo il tatuaggio alle sopracciglia e la laminazione delle ciglia.

Sono sincera, nel primo, come nel secondo caso, mi sono ritrovata a fissarmi allo specchio stavolta non per ammirare i miglioramenti, ma per verificare che tutto fosse perfetto, che tutto fosse riuscito bene. E allora eccomi lì con il righello a misurare le sopracciglia, ad accertarmi che fossero uguali e soprattutto che non ci fosse alcun pelo fuori posto. E lo stesso è toccato alle mie ciglia, mi sarò guardata per almeno venti minuti e nei giorni successivi alla laminazione, quando il colore a mano a mano svaniva, mi rendevo conto che avevo speso soldi inutilmente perchè tutto quell’allungamento delle ciglia e curvatura da urlo, io non la vedevo più.

Allora mi sono chiesta come mai in tutte le foto che vedo postate quotidianamente sui Social, le altre donne hanno sopracciglia perfette e ben disegnate e ciglia da cerbiattina, mentre io no. Ho pensato ad una vendetta di Venere simile a quella che la dea ha messo in atto contro Psiche, ma poi mi sono un attimo ridimensionata e ho capito che stavo esagerando.

Ho creduto di essere sfigata, di rientrare nella categoria di persone che… “c’è una probabilità su cento che l’intervento non riesca”, però anche in questo caso stavo mettendo in scena uno dei mie drammi preferiti (la solita spaccona! Un’attrice nata!).

Poi una sera mi sono detta “e se tutta st’affannosa ricerca di perfezione e bellezza secondo canoni esterni, fosse solo un modo per distogliere lo sguardo da ciò che siamo davvero?” Voglio dire, chi di noi è davvero disposto ad accettarsi per come è, rughe e nasi lunghi o tette calate e grasso addominale di troppo. Chi veramente si guarda allo specchio e nonostante tutto si sorride?!

Siamo forse diventati ipercritici nei nostri confronti, finendo prigionieri di noi stessi, in una gabbia fatta di giudizi e spasmodica ricerca di qualcosa che fuori non c’è.

La nostra unicità è nostra e basta. La nostra particolarità è nostra e basta. Non ci sarà mai più una donna come me o come te, in questa vita e nelle altre che verranno.

E allora dico sì alla chirurgia ed ai ritocchini, solo a patto che prima, ciascuno sia riuscito davvero a guardarsi negli occhi e a vedere la propria Anima riflessa nello specchio.