Giovedì mattina. Sono a casa in lavoro agile. Va via la corrente ripetutamente e penso “Cacchio, come faccio a lavorare?” mi accorgo che la batteria del portatile è carica e allora va bene così.

Mi siedo alla scrivania per cominciare la mia giornata lavorativa e improvvisamente Internet non va più…la rete Tim è rovinosamente crollata e adesso sì che non posso lavorare.

Mi guardo intorno. Nonostante sia a casa mia, nonostante intorno ci siano i miei vicini, persone che conosco, mi sento improvvisamente sola, come se mi trovassi in mezzo ad un bosco col niente intorno.

Sono isolata (la parola “isolata” mi fa pensare ad un’isola, ad un luogo lontano dal rumore e dalla folla. Mi viene in mente il mare tutt’intorno e un piccolo riparo naturale dal sole, dove posso sdraiarmi e osservare l’orizzonte. Non male!), non posso chiamare nessuno, non posso inviare messaggi col telefonino, né e-mail.

Smarrimento. “E ora come faccio?

Ripenso a stamattina all’alba, quando per la prima volta è andata via l’elettricità. Mi vengono in mente le mie parole “Pensa se oggi non posso lavorare…

I pensieri diventano cose e cacchio, è davvero così!

Mi fa riflettere lo smarrimento provato. Nonostante viva in un densissimo centro abitato, mi sono sentita persa, come se intorno a me non ci fosse anima viva.

Non posso dire ai miei colleghi che sono offline per via del crollo della rete; non posso comunicare con mio figlio o con i miei genitori…

Guardo fuori dalla finestra e penso “Eh vabbe, vorrà dire che oggi mi riposerò dal lavoro, non sentirò nessuno e magari leggerò qualcosa o scriverò (esattamente come sto facendo)”.

È strano e meraviglioso allo stesso tempo accorgersi di come quelle che definiamo “certezze”, appena crollano, ci mandano in crisi, ed è altrettanto emozionante notare come dalla crisi si esce, avendo cura di avere sempre occhi nuovi per guardare dentro e fuori.

Elettricità tornata. Internet ripristinato. Posso pubblicare il mio pezzo. Buona giornata.