Mi guardo intorno ed ho spesso la sensazione che viviamo con la certezza di avere tutto il tempo a disposizione, forti di poter scegliere “dove” e “quando” e invece no, non è così.

Nella vita tendiamo spesso a procrastinare.

Rimandiamo cose da fare, perché di farle ora proprio non abbiamo vogliamo, tanto c’è tempo.

Rimandiamo decisioni importanti per paura, con la speranza che qualcuno lo faccia per noi e invece no, non è così.

C’è in realtà un tempo per lasciar fluire e in questo tempo, dobbiamo imparare ad ascoltarci, facendo emergere quella voce che sale dal profondo e chiede di essere accolta.

Quando ci affidiamo, quando lasciamo fare alla nostra anima, questa sa dove portarci, quale scelta farci fare, quale passo compiere, ma spesso decidiamo di non ascoltarla, di relegarla in un angolo, perché significherebbe, nella stragrande maggioranza dei casi, mettere tutto in discussione e si sa, tendenzialmente non amiamo molto farlo.

Anche se a volte le nostre vite non sono esattamente come vorremmo, anche se qualcosina la cambieremmo pure…non lo facciamo e cerchiamo di “aggiustarci” in un contesto che faccia il meno male possibile.

Ecco, quello che ho imparato in quest’ultimo periodo è proprio rimettere tutto in discussione e lasciarmi guidare, imparando ad essere come l’acqua.

Non so chi sono.

Ho il mio nome, ma non sono il mio nome.

Ho la mia storia, ma non sono la mia storia.

Ho il mio ruolo di mamma, ma non sono LA mamma.

Io sono la mia parte femminile e la mia parte maschile, io sono tutt’uno con l’energia che mi ha generato e che in ogni istante mi guida.

Dimentico le mie ferite, dimentico i miei dolori perché non mi identifico in loro.

La gioia, la rabbia, la tristezza, sono miei amici che vengono a trovarmi d’improvviso, senza bisogno di avvisare prima, perché la mia casa è sempre aperta per loro.

E allora, mi auguro di fluire e continuare a farlo, mi auguro di fidarmi di ciò che sento e di non rimandare più, neanche una frase d’amore, che spesso soffoco in gola per paura di aprire il mio cuore.

Auguro a te, che hai ispirato queste mie poche e semplici parole, di lasciarti guidare dalla tua anima, da quella vocina che sa già tutto e che avrà cura di te.

E quando il tuo dolore sarà così forte da restare senza fiato, tu lascialo fare e fatti attraversare da lui, fin quando sentirai solo il vuoto dentro… sarà da lì, che sboccerà il più bel fiore mai visto: te!