Spesso mi sono soffermata a pensare a cosa rende una donna bella, e ogni volta c’era sempre qualcosa che mi sfuggiva.
Gambe toniche, ventre piatto, seni sodi etc. e poi la “luce”, quella che viene chiamata usualmente luce e che secondo me si riferisce a qualcosa di impercettibile che passa attraverso gli occhi.
Poi, leggendo Plotino, ho potuto aggiungere altri dettagli a questa mia ricerca. Bellezza intesa non come proporzione delle forme, ma come “intelligenza”, come quel qualcosa di sottile e unico, che caratterizza ogni singolo individuo e che riesce ad arrivare all’altro in modo naturale.
Ecco, anche in questo caso il concetto è piuttosto astratto, e poco “materiale”.
Poi, mi è capitato di trascorrere alcune ore con un gruppo di donne che vedevo per la prima volta, ad eccezione dell’insegnante di Yoga.
E’ stato proprio osservando lei e le altre, che qualcosa ha cominciato a farsi strada dentro di me, un pensiero più chiaro, più immediato, più tangibile.
Cosa rende una donna davvero bella? La sua femminilità, quella femminilità che parla di accoglienza, di empatia, di grazia, di calma tipica delle donne che hanno smesso di fare la “guerra”.
Ebbene sì, la vera bellezza io l’ho colta in quelle donne che non combattono più, e che sanno cosa significa rispettare l’altro, soprattutto un uomo.
Ciò che toglie bellezza e grazia e quel carattere speciale alle donne, è spesso la guerra che hanno intrapreso contro gli uomini. Che si tratti di un retaggio del passato, di storie familiari caratterizzate da abusi, violenze e quant’altro, il combattere le usurpa della loro qualità innata di figlie, madri, mogli e compagne accoglienti, al servizio dell’uomo. Donne sulle quali poter contare, donne sagge e lungimiranti.
Questo spesso oggi manca nelle donne che osservo e questo mancava anche in me, sempre pronta a dover dimostrare di farcela anche senza un uomo, di essere in grado di crescere un figlio, guadagnare per vivere bene e tutto il resto.
E allora la vera bellezza di una donna non passa per degli stereotipi fatti di misure o forme prestabilite da inseguire, perché quello è “il bello dettato dalla moda del momento”, ma emerge da quella grazie e pace interiore che o la hai conquistata oppure non la avrai mai.
Io quella bellezza che ho colto in quelle donne l’ho voluta fare mia, come una guida, come una bussola che mi indica costantemente dove andare nella vita e quali scelte compiere.
Smetto di combattere e mi affido alla Vita!