Ho scoperto che il mare, visto dalla prospettiva di una barca a vela, può mostrarti con forza tutto quello che hai dentro e che soffochi, solo per non fare rumore, solo per non far sentire al mondo che ci sei anche tu.
Le onde, quella distesa quasi infinita di acqua, e la terra sempre più lontana, e con essa tutte le certezze e sicurezze.
Così capisci che sei altro, che sei infinito e non quella caccoletta che ogni giorno ti ostini a voler essere.
Il silenzio che ti avvolge quando si spengono i motori e vai a vela…è trasformativo!
Laddove cessa il rumore, le voci, il caos, incontri te, ed è stato allora che ho cominciato a sentirmi male.
Tutto è risalito immediatamente in superficie. Emozioni e sentimenti trattenuti, perché a guardarli ti fanno tremare. Ma la Vita ci mette sempre lo zampino e allora al momento opportuno ti presenta la possibilità di fare una uscita in barca con persone che non conosci, cosicché tu possa davvero smettere di far finta di niente.
La paura di sentire mi ha paralizzata, volevo solo svenire, ripetevo. “Lasciatemi svenire così non sentirò più nulla”, questo avrei voluto urlare e invece no, sono rimasta, e mi sono lasciata attraversare da quel dolore e allora ho cominciato a piangere, dicendo forse, ad alta voce e per la prima volta, quanto sentissi la mancanza della mia Mamma.
Poi il tuffo in acqua. “Fidati, ti rimette al mondo”. E così è stato.
E’ stato un attimo e la mia espressione è cambiata improvvisamente. Sorridevo. Ora mi permettevo di guardarmi intorno, osservare la scogliera e il mare aperto e le altre barche, mentre prima il mio sguardo era fisso in una unica direzione, senza via di uscita.
Ebbene sì, il mare visto dalla prospettiva di una barca a vela può fare anche questo, restituirti la gioia di vivere nonostante tutto.
Grata alla Vita e alle Anime che ho incontrato e che continuerò ad incontrare lungo il mio cammino.